Il 15 luglio 2022 è una data storica per i cultori del diritto concorsuale e, in verità, per tutti i “debitori”: dopo 80 anni la “legge fallimentare” (R.d. 267/1942- LF) è stata abrogata e sostituita dal “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza” (D.lgs 14/2019 -CCII). Termini come “fallimento” e “fallito” sono stati cancellati dal vocabolario giuridico: oggi si parla genericamente di debitore, declinato nelle diverse tipologie di consumatore, professionista e imprenditore.

La logica che informa il CCII segna il definitivo abbandono dell’originaria impostazione repressiva/punitiva della legge fallimentare, per accogliere quella di puntare al salvataggio delle imprese in crisi o in stato di insolvenza, ma reversibile, o alla esdebitazione dei consumatori sovraindebitati (e degli imprenditori individuali e soci di società di persone), con il dichiarato fine di mantenere attive nel mercato quelle aziende ancora potenzialmente produttive e consentire ai consumatori sovraindebitati incolpevoli una seconda chances; codice che ha pure l’ambizione di regolare tutte le ipotesi di crisi, insolvenza e sovraindebitamento in un unico ed organico contesto di norme.

Ogni debitore che si trovi in difficoltà potrà e, in taluni casi, dovrà rivolgersi a competenti professionisti al fine di valutare quale strumento di risoluzione della crisi utilizzare per risolvere la situazione, puntando ad una pronta ripresa dell’attività, ovvero alla liquidazione definitiva, ma pure passando attraverso soluzioni intermedie.

Se sei un imprenditore e la tua impresa è in crisi, ma la tua intenzione è quella di uscire dalla situazione in cui ti trovi, la legge oggi offre molti strumenti (appunto di “regolazione della crisi”) proficuamente utilizzabili; ma pure ove l’idea sia quella di cessare l’attività, o cederla a terzi, le regole da seguire sono diverse da quelle ordinarie.

Lo studio ed il team di professionisti che con lo stesso collaborano sono a tua disposizione; compila la check listi qui allegate e chiedi un primo parere di massima e gratuito, per poi decidere serenamente ma con cognizione piena quale sia la strada giusta da percorrere.

In tale settore l’Avv. Alessio Orsini vanta importanti collaborazioni e notevoli successi, ultimo dei quali è inerente la chiusura di una ristrutturazione ex art. 182 bis e septies L.F. presentata al Tribunale di Milano in favore di un gruppo societario con esposizione nei confronti del ceto bancario di € 129.473.347,20.

Questo tipo di procedura desta particolare interesse poiché a fronte del raggiungimento delle percentuali previste ex lege, le Banche che non hanno votato o hanno votato negativamente sono state coartate all’accettazione del piano.

Nel caso specifico, poi, è stato previsto che, al puntuale rispetto di quanto concordato, i debiti debbano intendersi estinti e ciò comporta l’estensione del conseguente effetto liberatorio anche in favore dei fideiussori, legati da un vincolo di accessorietà con il debitore principale.

Nell’ambito della crisi d’impresa deve essere valutata attentamente la singola situazione e studiato lo strumento giuridico più adatto al fine dell’ottenimento del miglior vantaggio.

Il lavoro preparatorio ed operativo verrà coordinato con esperti del settore al fine di rispondere nel modo più appropriato alle esigenze degli assistiti.

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